Howe Gelb - Future Standards

Howe Gelb - Future Standards


Ascoltare un disco di Howe Gelb è sempre un'esperienza particolare, a tratti eterea. La sua voce profonda accompagna note morbide e testi delicati, disegnando i contorni di paesaggi romantici e caldi. Nel suo ultimo disco, registrato tra Amsterdam, New York e Tucson, sembra di essere al cospetto di un piano bar texano con un drink in mano e la voglia di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla musica.
Con ''Future Standards'', pubblicato il 25 Novembre 2016 per Fire Records, l'icona texana si trova al ventiduesimo disco della sua fiammante carriera solista: in questa occasione Gelb ha deciso di dare spazio e sfogo alla creazione di nuove sonorità  tra il jazz ed il blues dalle tinte catartiche, con ballate piano -voce ricche di carisma.
Il disco del leader dei Giant Sand si apre con la estemporanea ed elegantissima  'Terribly So', brano -cover (del 2016, firmata Hoagy Carmichael) in cui Gelb si fa accompagnare da una sinuosa voce femminile, quella di Lonna Kelly, che appare anche in altre tracce successive. Un sound ancora malinconico ci prende per mano in ''Irresponsible Lovers'', quegli amanti irresponsabili che si guardano e si adorano, mentre in sottofondo Howe Gelb ridisegna questo genere musicale;  e non è un libro già letto quello di 'A Book You've Read Before', visto che le sensazioni che genera in noi l'amore non sono mai veramente le stesse. 'Relevant' assume toni più ritmati, dimostrando la sperimentazione attuata dall'autore, che ha dichiarato a tal proposito di aver tentato di realizzare una serie di melodie in grado di avere una struttura che possa durare negli anni, tramutandosi in standard. Lo stesso Howe Gelb ha dichiarato:
“La sfida, in questa tipologia di session, ha avuto il proprio culmine entro tre elementi essenziali: 
-la scrittura di accordi sofisticati che permettessero alla melodia di superare ogni confine;  
-l'applicazione di una certa giocosità nei testi, su cui si è impresso il senso della scienza dell'amore e le sue sfaccettature;
-infine, un'esecuzione del tutto spontanea, caratterizzata da atmosfere intime.''
Tutto ciò registrato con l'aiuto del batterista Andrew Collberg  e del bassista Thoger Lund, che ci hanno permesso di ripercorrere un certo tipo di brividi in tutti i dodici pezzi, come sulle note di 'Ownin' It', pezzo intimistico e riflessivo o facendo affondare le dita sui tasti del pianoforte ad esempio in 'Clear' e 'Sweet Confusion' o ancora canticchiando con maggior garbo sulle note di 'Impossible Thing' . 'The Shiver Revisited' è un pezzo meraviglioso ed accogliente, come 'Mad Man At Large', che racconta la storia di un uomo che impazzisce per amore e che incontriamo nuovamente nell'ultima traccia, 'Mad Man At Home'.
E' un augurio particolare quello delle tinte noir di 'May You Never Fall In Love', anche se tutti questi pezzi servono a ricordarci, attraverso melodie, ritmi e rime, che non scegliamo mai di innamorarci, ma che è l'amore a sceglierci.

future standards, howe gelb, Recensione

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