Nightguide intervista Tavo

Nightguide intervista Tavo


Francesco Taverna, in arte Tavo, ha lanciano il suo nuovo singolo il 13 Dicembre: Annabelle, uscito per Noize Hills Records, è “un'eterna canzone d'amore” ed è disponibile sulle piattaforme digitali. Annabelle è la storia di un vero amore, fra due persone reali: Tavo ha infatti trovato, nella sua vecchia casa, una lettera d'amore del 1800 e ha deciso che una storia del genere doveva essere cantata. “Ora che non siamo qui, si può capire tutto. Quante volte ti ho detto di non avere paura” sono le ultime parole della lettera che Tavo ha trovato, e che ha inserito nel testo di Annabelle; la paura, i sentimenti, la volontà che si trovano fra le righe di quella lettera di duecento anni fa sono ancora attuali: “tutti vogliamo tornare indietro per cancellare un errore commesso nel passato convinti di avere sempre tempo. Ma il tempo non è mai generoso - ha spiegato il cantautore - Mi è sembrato bello poter ridare voce a due persone ormai dimenticate che come tutti noi hanno amato, sognato e sperato”.
Tavo è un cantautore alessandrino classe 1993 che si inserisce nel panorama indie-pop del nostro paese. Dopo il suo primo concerto, che si è tenuto al Circolo Ohibò di Milano, Tavo è salito sul palco del Rocket Club, Sbaghetti Unplugged, Le Mura, Tendenze Festival, Radical Sheep Festival, Arezzo Wave e molti altri e ottenendo riconoscimenti come Miglior performance live e Roster artista rappresentante Soundreef. Riviste come Stormi, Rumore ed ExitWell l'ahnno definito come “Uno dei profili più interessanti del panorama indie italiano” con Funambolo, il suo album d'esordio.





Annabelle, il tuo nuovo inedito, è in rotazione radiofonica dal 13 Dicembre e disponibile sulle piattaforme digitali dal 6 Dicembre: come sta andando, hai già dei feedback sul tuo pezzo?
Si, esatto, è uscito da poco, ma ho ricevuto molte condivisioni e feedback positivi. Alcuni dei miei ascoltatori si sono ritrovati nella frase: “All'amore ci crede solamente chi piange”... forse perché sotto sotto lo abbiamo fatto tutti, piangere, illudersi, sentirci quasi sempre i soli ad amare senza essere amati o meglio senza esserlo in egual misura.


Annabelle parla di una vita che ormai è stata vissuta, e non resta altro che guardarsi indietro e rivivere i momenti passati. Due domande in una: ricorda un po' Dè Andrè e la sua Canzone dell'amore perduto. Ti piace De Andrè? E poi: ho l'impressione che sia non solo una cosa che capita nella vita amorosa della gente, ma un vizio che abbiamo un po' tutti. Ci guardiamo indietro di continuo, per qualsiasi cosa. Tu che ne pensi?
Con De Andrè sfondi una porta aperta, ho l'intera discografia a casa. Lo amo! E si, il concetto contenuto ne “La Canzone Dell'Amore Perduto” non si discosta molto da “Annabelle”. Detto ciò, lungi da me farne paragone. Faber, in Italia è al terzo posto dopo Gesù ed il Papa in un limbo (rigorosamente ateo) tra uomo e divinità. Passiamo almeno mezza giornata a guardarci indietro. Paragoniamo quello che stiamo vivendo, quello che abbiamo ora, con quello che avevamo in passato. Credo che il passato sarà sempre più confortante e “sicuro” del presente o del futuro IMMINENTE (cerchiamo ugualmente rifugio nel futuro REMOTO. I famosi: “Poi...”, “Poi farò...”, “Dal prossimo anno...”, ecc.). Purtroppo però i nostri ricordi col tempo si deteriorano, il nostro cervello quando pesca un ricordo lo deforma sempre di più. In amore per esempio, ricordare addolcisce gli eventi o accresce l'odio. Perciò, a parer mio, senza aver la verità in tasca dico: “ben venga concedersi un po' di tempo per rifugiarsi nel passato!” Purché il passato non diventi una scusa per restare immobili mentre la vita ci passa davanti


Hai scritto una canzone per due persone che si sono amate nel 1800, trovando una lettera nella tua vecchia casa. Ti sei immaginato come fossero? E cosa hai provato leggendo quella lettera? E' stato un po' come se qualcuno ti chiamasse da due secoli fa per dirti “Oh, se vuoi ho qui qualcosa per te”?
Esattamente! È stata una scoperta assurda. Una scatola di metallo dietro l'intonaco della parete, contenente monete prive di valore e una lettera che mi è stata datata intorno al 1850. Un certo Ennio scrive a Maddalena (divenuta poi Annabelle per scelte metriche) elogiandone ogni aspetto, nulla di cosi entusiasmante se non fosse che verso la fine si capisce che lei è in realtà sposata e sono “amanti”. Bada però, non gli amanti di oggi, bensì quelli che si amavano per davvero. Siamo nell'epoca del rinascimento e del romanticismo. Siamo ancora in un periodo dove probabilmente ci si sposava per convenienze sociali, finendo poi per trovare l'amore altrove. Ennio non spiega la ragione del suo addio, ma non nega l'amore verso Maddalena. Non smetterò mai di chiedermi che fine abbia fatto lui, perché abbia deciso di interrompere la relazione. “Non abbiate paura, abbiate la calma che dolcemente vi distingue. Ardentemente vi abbraccio, MIA, come sempre desiderata. Con tristezza, senza espressa volontà, addio.” - Scrive Ennio.
L'italiano dell'800 non è di facile comprensione, è stata dura! L'ho letta e riletta innumerevoli volte credimi, ho pensato persino di prendere a picconate i muri di casa per trovare altri cimeli... ma non sarebbe stata una grande idea. La cosa per me più bella e romantica è stata poter dar voce ancora una volta a Maddalena che è riuscita nel suo intento di conservare nel tempo, in un luogo sicuro, ciò che restava di un amore che per lei non andava affatto dimenticato.


Sei uscito nel 2018 con Funambolo, e adesso hai pubblicato Annabelle. C'è un nuovo disco in arrivo, o qualche nuova data live?
Hai indovinato, c'è un album in cantiere! Da Funambolo è passato più di un anno, ma ancor prima della sua pubblicazione, nel marzo 2018, stavo già lavorando con la produzione a quello nuovo.
“Annabelle” è stata anticipata da due singoli “L'astronauta e l'indiano” e “Il tempo di ballare” usciti entrambi lo scorso novembre. “Il tempo di ballare” l'ho dedicato a mia madre, è un brano che è andato molto bene, oltre le aspettative e probabilmente è il brano più intimo che ho mai pubblicato fino ad oggi. Non posso dirti quando uscirà il disco, però posso anticiparti che sarà un album molto personale e “notturno” nel quale racconto tutta la verità. Ci stiamo lavorando da cosi tanto e così duramente che ad oggi non ho avuto il tempo di chiedermi se piacerà o meno una volta pubblicato. Ho pensato solo a fare un bel lavoro! Riguardo ai live, abbiamo presentato il tour “il tempo di ballare” in anteprima il 21 dicembre insieme ai Sick Tamburo al Laboratorio sociale di Alessandria.
È stato un concerto memorabile, sicuramente la data più bella che ho mai fatto. Lo spettacolo che ora porto in giro è un vero e proprio show e lo devo alle sapienti mani dei ragazzi della produzione, tra cui Stefano Bendato, Elio Genzo, Nicolò Libener e Noize Hills Records. Quest'anno ho la fortuna di collaborare con tecnici audio e luci che seguono artisti importanti come Ermal Meta, Cristicchi e molti altri, quindi è inutile dire che il live va assolutamente visto! A breve uscirà il calendario con le nuove date, sicuramente ci vedremo a Milano, Roma e altre principali città d'Italia.


Domanda che tutti odiano, ma te la faccio lo stesso: quali sono i tuoi tre dischi preferiti?
o ammetto, tre dischi è dura, mai provo:
1 Radiohead “The Bends”
2 Motta “Vivere o morire”
3 John Butler “Flesh & Blood”
 

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