Intervista a Simon Schiele, autore del romanzo “Jäck atto III: La Stirpe Antica”.
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21/03/2024 | Bookpress
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Simon Schiele è nato a Torino nel 1996; nonostante la sua giovane età, ha già all'attivo cinque romanzi. L'autore ha mantenuto la promessa fatta al sé stesso bambino: scrivere la propria trilogia fantasy; “Jäck” è un'opera d'avventura e di formazione per tutti i ragazzi in cerca della propria via, composta dai romanzi “Jäck atto I: La Città Celata” (2020), “Jäck atto II: La Triste Notte” (2021) e “Jäck atto III: La Stirpe Antica” (2023).
«“Jäck atto III: La Stirpe Antica” è il volume conclusivo della tua trilogia fantasy. Vuoi riassumerci brevemente i punti cardine delle due precedenti opere, per invogliare i lettori a conoscere questa straordinaria storia?»
Certo. Jack Lightning ha quindici anni, è orfano ed è bloccato su un cammino di vendetta che ha consumato le sue relazioni umane e la sua integrità morale. Furti, truffe, risse: Jack compie ogni genere di azione per cercare rivalsa verso il misterioso uomo in nero responsabile della morte di sua madre. L'incontro fortuito con Night Weid, giovane cacciatore e straordinario arciere, mostra al ragazzo un diverso stile di vita e possibilità di redenzione. L'amicizia tra i due cresce lentamente, non senza qualche difficoltà, ma tutto cambia di nuovo quando i ragazzi scoprono la città segreta di Adzul e interferiscono con i piani della potente Alleanza del Nord per il controllo dell'isola. Artak Diarvild, erede di un potente uomo del passato, e Cortey Van Dersen, il suo braccio destro e tra gli ultimi stregoni rimasti al mondo, distruggono la città di Adzul e con essa la speranza dei ragazzi, specie di Night, di trovare una casa e il proprio posto nel mondo. La morte del mentore e amico di Night, il leale Cabil, ha un impatto significativo sul giovane arciere. Jack e Night scappano dalla città celata appena in tempo, ma non prima di aver rivelato ai loro nemici due caratteristiche importanti: la forza bestiale di Jack nei momenti di pericolo e la risvegliata chiaroveggenza di Night. I due sembrano avere poteri di un'estinta “stirpe antica” e i loro avversari, specie Cortey, sono molto interessati a tutto questo. Distrutta Adzul, Artak riesuma un diabolico e invincibile esercito che è convinto lo aiuterà a vincere la guerra. Intanto, Jack e Night entrano in contatto con l'altra grande potenza dell'isola, il regno di Lithius-Ra, in cerca di supporto e rifugio. La guerra per l'isola Faharen non accenna a fermarsi.
«È molto interessante il fatto che questa trilogia sia stata nella tua mente per molti anni, sin da quando eri un bambino: ora che questo desiderio è stato realizzato e l'opera è giunta a conclusione, cambieresti qualcosa del percorso affrontato e della storia narrata, o sei pienamente soddisfatto del risultato?» Non penso esista uno scrittore pienamente soddisfatto del suo lavoro. I nostri sogni restano tali nelle nostre menti, ciò che si crea su carta è un'approssimazione :) Sul serio, sono piuttosto soddisfatto: è una bella saga di formazione fantasy, con tanta azione e tanti misteri, e sono convinto piacere al pubblico young adult a cui è indirizzato. Un buon modo di far leggere gli adolescenti!
«Jack Lightning e Night Weid sono i protagonisti della vicenda da te raccontata: due personalità complesse e sfaccettate, a cui ci si affeziona subito. Vuoi descriverceli?» I ragazzi sono due lati di me e in entrambi ci sono esperienze da me vissute. Ho cercato di raccontare attraverso di loro problemi differenti dell'adolescenza. Night si sente spesso inadeguato, non conosce le sue origini e per questo cerca una casa; Jack invece fugge da sé stesso, è iracondo ed è invidioso. Sono due personaggi molto umani, nel bene e nel male. Uno usa l'arco e l'altro la spada, sono guerrieri, ma la guerra li ha fatti crescere troppo in fretta e hanno ancora tanto da imparare.
«Dalla tua opera: “Ci siamo riconosciuti come due fratelli della sventura e nelle avversità lo siamo diventati davvero. Ci hanno ferito, ci siamo feriti l'un l'altro, ma tutto ciò ci ha reso più forti. Adesso siamo pronti, come mai prima di ora, ad affrontare il mondo là fuori”. L'amicizia è uno dei temi principali affrontati nel romanzo: il legame tra Jack e Night è burrascoso ma è anche l'unico punto di riferimento per entrambi; nel libro sono approfondite anche altre tematiche di notevole importanza, come ad esempio le discriminazioni di sesso e di genere. Quali sono i messaggi che hai voluto trasmettere attraverso la tua storia?»
Allora, la mia saga è una critica al potere e alla corruzione che ne deriva, prima di tutto. In secondo luogo è una critica all'uomo: tutti gli uomini del libro sono problematici, Artak ha grossi problemi con la figura paterna, nonché problemi mentali, Cortey è un individuo profondamente ferito e per questa ragione è pieno di rabbia... Le donne sono capisaldi, non tutte perché ci sono anche donne deboli o corrotte quanto gli uomini, ma tendenzialmente fanno una figura migliore dei maschietti, questo è sicuro. Poi discriminazioni razziali (con il personaggio di Cabil nel primo e secondo libro), ipocrisia borghese, estremismi religiosi, senso di collettività, umanità, fratellanza.
«Nell'opera sono presenti delle illustrazioni in bianco e nero dell'artista Alessandro Pietramolla, in cui si rappresentano le fattezze dei vari personaggi della vicenda. Vi è inoltre una mappa e troviamo anche dei bozzetti preparatori alla fine del libro. Hai mai pensato che la tua avventurosa trilogia possa essere trasposta anche nel linguaggio fumettistico o, perché no, anche in prodotti audiovisivi? Hai avuto qualche proposta in merito?»
In effetti no, non ancora. Ma sarei molto interessato a riguardo. Conoscete qualcuno?
«Quali sono tre buoni motivi per leggere la tua trilogia, e in che modo, secondo te, si differenzia dalle altre saghe fantasy?»
Si tratta di un libro sincero, con un lore incredibile e che lascia soddisfatti a fine corsa. Ho cercato di evitare il più possibile i soliti cliché con questa saga, tanto che spesso l'hanno descritto più come un distopico che come un fantasy, ma alla fine quello che conta per me sono i personaggi e la loro crescita. Inoltre, ci sono molte chimere inventate da me nel corso della saga perciò sono stato creativo anche da quel lato (per gli appassionati di mitologia). La saga ha qualcosa dell'epica classica, in effetti...
«Sei già a lavoro su un nuovo progetto letterario? Puoi darci qualche anticipazione sul genere o sulla tematica?»
Il mio nuovo progetto è Il Taccuino, l'Acchiappasogni e l'Eyeliner dorato edito con la Pinguino Libri. È un'opera di realismo stavolta, però. Sulla vita di tre universitari. Un abbraccio! E grazie dello spazio che avete dato alla mia opera!
Contatti
https://www.instagram.com/officialschiele/?hl=en
https://www.facebook.com/officialschiele/?locale=it_IT
https://www.youtube.com/@simonschieleofficial
Link di vendita online
https://www.amazon.it/J%C3%A4ck-atto-III-Stirpe-Antica/dp/B0CNMFSQVS
«“Jäck atto III: La Stirpe Antica” è il volume conclusivo della tua trilogia fantasy. Vuoi riassumerci brevemente i punti cardine delle due precedenti opere, per invogliare i lettori a conoscere questa straordinaria storia?»
Certo. Jack Lightning ha quindici anni, è orfano ed è bloccato su un cammino di vendetta che ha consumato le sue relazioni umane e la sua integrità morale. Furti, truffe, risse: Jack compie ogni genere di azione per cercare rivalsa verso il misterioso uomo in nero responsabile della morte di sua madre. L'incontro fortuito con Night Weid, giovane cacciatore e straordinario arciere, mostra al ragazzo un diverso stile di vita e possibilità di redenzione. L'amicizia tra i due cresce lentamente, non senza qualche difficoltà, ma tutto cambia di nuovo quando i ragazzi scoprono la città segreta di Adzul e interferiscono con i piani della potente Alleanza del Nord per il controllo dell'isola. Artak Diarvild, erede di un potente uomo del passato, e Cortey Van Dersen, il suo braccio destro e tra gli ultimi stregoni rimasti al mondo, distruggono la città di Adzul e con essa la speranza dei ragazzi, specie di Night, di trovare una casa e il proprio posto nel mondo. La morte del mentore e amico di Night, il leale Cabil, ha un impatto significativo sul giovane arciere. Jack e Night scappano dalla città celata appena in tempo, ma non prima di aver rivelato ai loro nemici due caratteristiche importanti: la forza bestiale di Jack nei momenti di pericolo e la risvegliata chiaroveggenza di Night. I due sembrano avere poteri di un'estinta “stirpe antica” e i loro avversari, specie Cortey, sono molto interessati a tutto questo. Distrutta Adzul, Artak riesuma un diabolico e invincibile esercito che è convinto lo aiuterà a vincere la guerra. Intanto, Jack e Night entrano in contatto con l'altra grande potenza dell'isola, il regno di Lithius-Ra, in cerca di supporto e rifugio. La guerra per l'isola Faharen non accenna a fermarsi.
«È molto interessante il fatto che questa trilogia sia stata nella tua mente per molti anni, sin da quando eri un bambino: ora che questo desiderio è stato realizzato e l'opera è giunta a conclusione, cambieresti qualcosa del percorso affrontato e della storia narrata, o sei pienamente soddisfatto del risultato?» Non penso esista uno scrittore pienamente soddisfatto del suo lavoro. I nostri sogni restano tali nelle nostre menti, ciò che si crea su carta è un'approssimazione :) Sul serio, sono piuttosto soddisfatto: è una bella saga di formazione fantasy, con tanta azione e tanti misteri, e sono convinto piacere al pubblico young adult a cui è indirizzato. Un buon modo di far leggere gli adolescenti!
«Jack Lightning e Night Weid sono i protagonisti della vicenda da te raccontata: due personalità complesse e sfaccettate, a cui ci si affeziona subito. Vuoi descriverceli?» I ragazzi sono due lati di me e in entrambi ci sono esperienze da me vissute. Ho cercato di raccontare attraverso di loro problemi differenti dell'adolescenza. Night si sente spesso inadeguato, non conosce le sue origini e per questo cerca una casa; Jack invece fugge da sé stesso, è iracondo ed è invidioso. Sono due personaggi molto umani, nel bene e nel male. Uno usa l'arco e l'altro la spada, sono guerrieri, ma la guerra li ha fatti crescere troppo in fretta e hanno ancora tanto da imparare.
«Dalla tua opera: “Ci siamo riconosciuti come due fratelli della sventura e nelle avversità lo siamo diventati davvero. Ci hanno ferito, ci siamo feriti l'un l'altro, ma tutto ciò ci ha reso più forti. Adesso siamo pronti, come mai prima di ora, ad affrontare il mondo là fuori”. L'amicizia è uno dei temi principali affrontati nel romanzo: il legame tra Jack e Night è burrascoso ma è anche l'unico punto di riferimento per entrambi; nel libro sono approfondite anche altre tematiche di notevole importanza, come ad esempio le discriminazioni di sesso e di genere. Quali sono i messaggi che hai voluto trasmettere attraverso la tua storia?»
Allora, la mia saga è una critica al potere e alla corruzione che ne deriva, prima di tutto. In secondo luogo è una critica all'uomo: tutti gli uomini del libro sono problematici, Artak ha grossi problemi con la figura paterna, nonché problemi mentali, Cortey è un individuo profondamente ferito e per questa ragione è pieno di rabbia... Le donne sono capisaldi, non tutte perché ci sono anche donne deboli o corrotte quanto gli uomini, ma tendenzialmente fanno una figura migliore dei maschietti, questo è sicuro. Poi discriminazioni razziali (con il personaggio di Cabil nel primo e secondo libro), ipocrisia borghese, estremismi religiosi, senso di collettività, umanità, fratellanza.
«Nell'opera sono presenti delle illustrazioni in bianco e nero dell'artista Alessandro Pietramolla, in cui si rappresentano le fattezze dei vari personaggi della vicenda. Vi è inoltre una mappa e troviamo anche dei bozzetti preparatori alla fine del libro. Hai mai pensato che la tua avventurosa trilogia possa essere trasposta anche nel linguaggio fumettistico o, perché no, anche in prodotti audiovisivi? Hai avuto qualche proposta in merito?»
In effetti no, non ancora. Ma sarei molto interessato a riguardo. Conoscete qualcuno?
«Quali sono tre buoni motivi per leggere la tua trilogia, e in che modo, secondo te, si differenzia dalle altre saghe fantasy?»
Si tratta di un libro sincero, con un lore incredibile e che lascia soddisfatti a fine corsa. Ho cercato di evitare il più possibile i soliti cliché con questa saga, tanto che spesso l'hanno descritto più come un distopico che come un fantasy, ma alla fine quello che conta per me sono i personaggi e la loro crescita. Inoltre, ci sono molte chimere inventate da me nel corso della saga perciò sono stato creativo anche da quel lato (per gli appassionati di mitologia). La saga ha qualcosa dell'epica classica, in effetti...
«Sei già a lavoro su un nuovo progetto letterario? Puoi darci qualche anticipazione sul genere o sulla tematica?»
Il mio nuovo progetto è Il Taccuino, l'Acchiappasogni e l'Eyeliner dorato edito con la Pinguino Libri. È un'opera di realismo stavolta, però. Sulla vita di tre universitari. Un abbraccio! E grazie dello spazio che avete dato alla mia opera!
Contatti
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